Attraverso l’umanità di Gesù

L’urgenza missionaria di annunciare Cristo a tutti gli uomini è oggi più viva che mai: una meditazione di mons. Camisasca.

Duccio di Buoninsegna, Cristo e la samaritana, dalla predella della «Maestà» (1308-11). )

Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14,1), dice il Signore a noi. Quanti turbamenti abbiamo vissuto in queste settimane! Quanto dolore per chi se n’è andato, per chi era lontano e non potevamo vedere! Questa stessa situazione psicologica fu vissuta anche da Gesù e dagli apostoli poco prima della Passione. E il maestro aveva detto loro: “Non sia turbato il vostro cuore per il fatto che io fra poco vi lascerò. Assisterete a qualcosa di molto drammatico, alla mia passione, alla mia morte. E io so che voi fuggirete. Eppure io vi dico: non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede in me (Gv 14,1)”. Su questo deve poggiare la nostra fede: su Dio e sull’umanità di Gesù: abbiate fede in Dio e in me.
D’altra parte noi possiamo arrivare al Padre soltanto attraverso l’umanità di Gesù: nessuno può arrivare al Padre se non attraverso di me (Gv 14,6). Questa parola di Gesù è molto importante: significa che non ci si può salvare al di fuori di lui. La vita di ogni uomo che appare sulla terra – da Adamo fino all’ultimo uomo o donna che nascerà – passa sempre attraverso l’umanità di Gesù. Un brano di Sant’Ilario dice: «Noi viviamo in virtù della sua umanità. […] La nostra vita divina si spiega dal fatto che in noi uomini si rende presente Cristo mediante la sua umanità».
In questi ultimi sessanta, settant’anni, alla luce di una sensibilità nuova per la libertà e per la giustizia, ci si è chiesti: ma chi non conosce Gesù, come potrà salvarsi? E si sono date delle risposte giuste e sbagliate. La risposta sbagliata è che ci si può salvare al di fuori di Gesù. Non c’è invece altra via di salvezza, non c’è altro nome nel quale possiamo essere salvati (cf. At 4,12). Lo dice chiaramente Gesù agli apostoli: io sono la via (Gv 14,6). Ma questa risposta deve essere completata. Gesù è l’unica via di salvezza che raggiunge tutti gli uomini, ordinariamente attraverso la Chiesa, della quale però non conosciamo i confini. Già sant’Agostino scriveva: «Molti sono fuori, ma in realtà sono dentro; molti sono dentro, ma in realtà sono fuori». Non conosciamo le strade straordinarie attraverso cui lo Spirito di Dio raggiunge gli uomini. Sappiamo però che egli raggiunge tutti. Come scrive San Paolo: Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2,4).
Questo è solo un aspetto, ed è l’aspetto che riguarda Dio, la sua giustizia. Poi c’è l’aspetto che riguarda noi, e cioè l’urgenza di annunciare Cristo, di farlo conoscere. Questo secondo aspetto è una questione di carità. Carità verso Gesù, che si è fatto conoscere a noi; carità verso i nostri fratelli i quali, spesso senza saperlo, desiderano conoscerlo. Le verità della nostra fede non si contrappongono tra loro, ma si spiegano l’una con l’altra.
Ma questa verità si è oscurata in noi, dal momento in cui abbiamo cominciato a confondere l’azione di Dio con la nostra. Spetta a Dio di “mandare” a tutti una strada di salvezza, che è il suo Figlio, che raggiunge tutti gli uomini in modi ordinari e straordinari. A noi spetta l’urgenza dell’annuncio della fede. E non si tratta soltanto dell’annuncio della fede attraverso la silenziosità delle buone opere – anche se questo è certamente fondamentale e talvolta è proprio la strada principale, ma di per sé non è sufficiente. Occorre che l’annuncio di Cristo attraverso la silenziosità delle buone opere diventi anche annuncio esplicito della sua presenza e della sua persona. Ancora san Paolo ci ammonisce: bisogna credere con il cuore e annunciare con la bocca che Gesù è il Signore (cf. Rm 10,9). Ecco allora l’urgenza missionaria.
L’urgenza missionaria è un’urgenza di carità, affinché tutti gli uomini e tutti i popoli conoscano Cristo. È un’urgenza di ogni epoca della storia della Chiesa e di questa nostra epoca più delle altre, perché mai come in questo nostro tempo noi sappiamo che esistono miliardi di persone che non hanno mai sentito parlare di Gesù, che non lo hanno ancora incontrato. Gesù si è fatto incontrare da noi per potere arrivare anche a loro. Noi non sappiamo cosa significhino le strade delle varie religioni per le singole persone. Forse alcuni frammenti di queste religioni potranno aiutare gli uomini e le donne a raggiungere Dio. Ma la strada verso Dio è la persona di Cristo e non potremo mai essere pacificati se noi non lo annunceremo. Questa è la carità: l’annuncio di Cristo.

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