Il mese scorso abbiamo organizzato una convivenza di tre giorni a cui abbiamo invitato una decina di ragazzi adolescenti conosciuti in questi anni nel quartiere del Duraznal, una zona della nostra parrocchia a Santiago del Cile molto povera e afflitta dalle piaghe della delinquenza e della droga. Per molti di loro era la prima volta che andavano via di casa e uscivano dalla città.
Dopo un viaggio di cinque ore tra reguettòn, patatine e lattine di Coca Cola sparse sui sedili del pulmino, soste in “autogrill” dove tutti ci guardavano spaventati, siamo finalmente arrivati in un posto stupendo in mezzo alla cordigliera delle Ande. Il piano era molto semplice: stare insieme e dare loro la Buona Notizia! Avevo pregato tanto il Signore che si facesse vedere e come sempre lo ha fatto a suo modo, cioè dove meno te lo aspetti.
Ad esempio, eravamo appena arrivati e subito vedo Alex, uno di loro, armeggiando sospettosamente con una bottiglia di plastica. Io gli chiedo cosa volesse fare con quell’oggetto, sapendo che uso ne fanno per fumare marihuana. All’inizio cerca di negare inventandosi qualche scusa. Poi, il compagno di stanza scoppia a ridere dicendo: “Ah ah! Ti ha beccato subito!”. E vengono così confermati i miei sospetti.
“Per me l’incontro con Gesù avviene mendicando, in ginocchio”.
Allora guardo negli occhi questo ragazzo di sedici anni che conosco da quando è bambino, del quale conosco suo padre in carcere, sua madre che fa uso di droga, suo fratello che ha sparato a un poliziotto, le mille case di zii e parenti che continua a girare senza trovare un posto stabile dove vivere. Gli dico: “Alex, fidati! Questi tre giorni prova a non fumare e scopriamo insieme che esiste una “droga” migliore. Vedrai che di quella non ne avrai più bisogno!”. Poi, questo “samaritano dei nostri giorni” reagisce in un modo che non mi sarei mai aspettato: mi abbraccia! Che semplicità e che sete di amore! Nei giorni seguenti, né traccia né odore di marihuana.
Finito con la droga, sono iniziati i furti… Quando abbiamo sfidato i derubati a perdonare e il ladro a restituire, perché di guerre il mondo è già pieno, poco dopo è riapparsa la refurtiva. Piccole gocce nell’oceano che però sono acqua fresca.
Il giorno dopo, davanti a una cascata bellissima, abbiamo parlato di Gesù, leggendo il passo del Vangelo di Giovanni e Andrea. Erano tutti in silenzio e attenti. Di fronte a quella bellezza li abbiamo provocati: chi sei tu per ricevere questo regalo? Chi te lo sta donando? Pregando insieme il Padre nostro, abbiamo loro indicato una strada per conoscerlo.
Sono stati giorni intensi pieni di tante altre cose: i giochi, i momenti di dialogo tra noi, l’apparecchiare assieme la tavola… Insomma: chi avrebbe pensato che potesse nascere qualcosa di così grande in quel piccolo posto sperduto di Puente Alto!