L’educazione alla fede segna la via per la felicità: una testimonianza da Santiago del Cile.

Ieri sono andato alla mia cappellina di San José. Mi ero dimenticato le chiavi e dopo mezz’ora non si era ancora presentato nessuno della comunità per aprirmi. Allora decido di mettermi a guardare la partita di basket che si sta disputando tra quattro giovani nel campetto davanti alla chiesa. Tre li conosco bene mentre il quarto mi ricorda vagamente qualcuno. Di colpo, l’intuizione! È Esteban! Uno dei bambini a cui avevo dato la prima comunione durante il primo anno di missione in Cile. Uno dei più simpatici. Poi era sparito, tante volte succede. Spesso accade che le cose cominciano e poi sembrano terminare… Anche la partita di basket finisce e con mia sorpresa Esteban mi viene incontro e mi saluta: “Hola, padre! Come sta?”. Poi inizia con una raffica di ricordi di quando faceva catechismo. Sono colpito di non scorgere più in lui quella simpatia, positività e vivacità che lo caratterizzavano. Gli chiedo se è contento. “Padre, sono anni che non provo più nessuna emozione. Ho deciso di lasciar perdere”. Gli chiedo quanti anni ha adesso. Sedici. “Allora sei pronto per iniziare il cammino della cresima”. “Cos’è?” mi chiede. “Vieni e vedrai che è ancora possibile essere felice”. La conversazione continua: il basket, gli amici del quartiere, la scuola, la famiglia. Alla fine, si alza, mi saluta e si incammina verso casa. Poi, di colpo, si ferma. Quando si gira, rivedo in lui per un attimo quell’espressione positiva che tanto mi aveva colpito qualche anno prima: “Padre, mi verrà a cercare per la crasi… la crosi… la cris…”. “Per la cresima? Certo! Sarai il primo”.
Può Dio nascere lì dove non ci aspettiamo più niente? Sì! Sì! La risposta è sempre la stessa. Lo abbiamo visto e continuiamo a vederlo. Ha anche deciso di nascere nel mio povero e inospitale cuore di peccatore. È per questo che, anche quando l’oscurità sembra un virus invincibile, il nostro cuore è pieno di speranza.

Nella foto, Lorenzo Locatelli guida un pellegrinaggio al santuario di Santa Teresa de los Andes.

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