Sveglia alle 6:45. Il tempo di vestirsi e di bere un caffè e già mi trovo in cappella con i miei fratelli per recitare insieme le lodi. Dopo la celebrazione della messa, don Tommaso e io rapidamente prendiamo lo zaino, beviamo il secondo caffè della giornata e alle 8:30 siamo già fuori di casa ad affrontare il primo freddo pungente dell’inverno madrileño.
Madrid è una città molto estesa e arriva a comprendere anche la nostra missione di Fuenlabrada, situata nella periferia sud della capitale. La metro è affollata, a quest’ora buona parte della città si riversa come un fiume nell’efficace rete di trasporti pubblici. Arriviamo in stazione in anticipo e mentre attendiamo il treno Tommaso mi ripete il programma della giornata: pranzo con i preti di Comunione e liberazione di Barcellona, poi appuntamento con gli universitari, infine assemblea con tutta la comunità. Approfitto del viaggio per pregare e fare silenzio: da quello che ho capito, ci aspetta una giornata senza pause.
Arriviamo a Barcellona in meno di tre ore e alle 14:30 pranziamo con i preti catalani, in perfetto orario spagnolo. Ci accolgono con grande entusiasmo. È un pranzo tra amici, durante il quale ci raccontano del clima sempre più ostile alla fede che si respira in Catalogna e delle iniziative luminose che sorgono nelle loro comunità in risposta alla secolarizzazione. Concludiamo il pranzo con un caffè e si riparte, destinazione università.
La fede è innanzitutto il riconoscimento della presenza di Cristo nella trama della giornata
Ci troviamo in un bar con i responsabili degli universitari per preparare l’assemblea che avrà come tema la fede. Mentre bevo un altro caffè, uno di loro ci racconta di come lo abbia provocato scoprire che la fede è innanzitutto il riconoscimento della presenza di Cristo nella trama della giornata. Alle 20:30 inizia l’assemblea, intensa e ricca di interventi. Al termine, ci fermiamo a salutare i cinquanta ragazzi presenti, ma la giornata non è ancora finita: nella casa in cui saremo ospitati per la notte hanno organizzato una cena.
Ci sediamo a tavola alle 22:30, ma le pizze arrivano solo un’ora dopo, poche e fredde. A scaldare il clima, però, è il dialogo appassionante che ci vede coinvolti: due diciottenni raccontano la loro recente conversione e l’irresistibile incontro con la comunità cristiana, dopo una vita di grande disordine. Finita la cena, recitiamo la Compieta. Mentre Tommaso confessa uno degli amici che ci ospita, mi dirigo in camera.
Prima di addormentarmi, ripenso alle tante persone che abbiamo incontrato, ai dialoghi importanti a cui abbiamo preso parte. Una giornata lunga e ricca di impegni, in cui tutte le attività avevano un’unica finalità: aderire alla missione che Dio ci ha affidati. In effetti, una vita vissuta in questo modo, una vita spesa per Cristo senza riserve, è la più desiderabile che ci sia. Grato per questo anno all’estero in Spagna, punto la sveglia per il rientro in mattinata a Madrid. Nonostante i numerosi caffè bevuti, mi addormento immediatamente.