Don Antonio Maffucci

Pubblichiamo la lettera che il 27 novembre don Paolo Sottopietra, superiore generale, ha spedito a tutti i membri della Fraternità san Carlo in occasione della morte di don Antonio Maffucci.

Don Antonio Maffucci

Carissimi,

questa mattina alle 5.50, è spirato il nostro caro don Antonio Maffucci.

Come sapete, era stato ricoverato il 2 novembre scorso a Reggio Emilia in condizioni già gravi, a causa dell’infezione da coronavirus che aveva contratto, e qualche giorno più tardi trasferito all’ospedale di Guastalla. Prima di essere definitivamente internato nei reparti covid, aveva ricevuto il conforto dei sacramenti, assistito da don Umberto Tagliaferri subito accorso in ospedale.

Don Antonio è stato uno dei primi compagni con cui don Massimo ha dato inizio alla nostra Fraternità. Per questo, oltre che per la testimonianza di dedizione con cui ha vissuto il suo sacerdozio, ci è particolarmente caro e saremo sempre grati a Dio per il dono della sua vita e della sua amicizia.

Molte sono le persone che oggi piangono insieme a noi don Antonio. Innanzitutto la mamma Margherita, la sorella Maria, e i nipoti Chiara e Nader, ai quali vogliamo essere vicini con la preghiera in questi giorni di dolore. Lo piangono poi moltissimi amici e le tante persone che lo hanno stimato e che lui ha seguito con una generosità tutta particolare. Fin dai tempi della sua missione a Grosseto, don Antonio ha esercitato il suo ministero nell’ambito degli esorcismi e attraverso di esso ha aiutato e ridato speranza a molti. Anche a tutte queste persone desideriamo essere vicini, affidandole a Dio nella celebrazione della messa.

Don Antonio è stato uno dei primi compagni con cui don Massimo ha dato inizio alla nostra Fraternità.

Don Antonio ha vissuto una devozione particolare alla Madonna e, da quando nel 2017 si era trasferito nella Pieve di San Valentino (RE), al beato Rolando Rivi.

Lo affidiamo a loro e ai santi patroni della Fraternità, perché intercedano per lui presso il Padre e lo accolgano presto nella Sua casa.

Vi saluto con commozione e gratitudine,

don Paolo Sottopietra

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