Gli amici di san Francesco

Impegnarsi nel catechismo dei ragazzi significa anche coltivare il rapporto con le famiglie: una testimonianza dall’Ungheria

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Michele Baggi, 39 anni, è amministratore parrocchiale di San Francesco d’Assisi, a Budapest (Ungheria). Nella foto, durante un campeggio estivo con catechisti e bambini.

Qualche tempo fa, è venuta a mancare l’unica catechista che avevamo in parrocchia e che da anni curava la preparazione dei bambini alla prima comunione. Nonostante non avessi mai avuto a che fare con bambini delle elementari, non potendo contare su altre persone, mi sono preso in carico il gruppo. La mia prima preoccupazione è stata di differenziare il catechismo dall’ora di religione fatta a scuola, visto che era praticamente la stessa cosa: i bambini che frequentano il catechismo appartengono anche alla stessa classe scolastica; la catechista era anche l’insegnante di religione; come religione a scuola anche il catechismo consisteva in un’ora di lezione a settimana. Ho pensato che fosse necessario modificare un po’ la proposta.
Senza venir meno ai contenuti da trasmettere ai bambini riguardo ai sacramenti della confessione e della comunione ho voluto proporre loro anzitutto un’esperienza comunitaria, all’interno della quale potessero anche conoscere gli elementi fondamentali della fede. Ho scritto a tutti i genitori che conoscevo i cui figli hanno tra i 7 e i 12 anni, invitandoli al nuovo gruppo che ho chiamato “Amici di san Francesco”, il patrono a cui è intitolata la nostra parrocchia. Partecipando a questo gruppo, chi non avesse ancora ricevuto la prima comunione, avrebbe potuto prepararsi a riceverla. Con l’aiuto di una ragazza universitaria che si è resa disponibile ad aiutarmi, a settembre siamo partiti.
Ci vediamo ogni settimana il mercoledì pomeriggio. Prima dell’arrivo dei bambini prepariamo tè e biscotti nel grande atrio della parrocchia per accogliere loro e i genitori che li accompagnano. Dopo la merenda usciamo sulla piazza antistante la chiesa per giocare assieme, poi rientriamo nella sala parrocchiale dove cantiamo e facciamo una mezz’ora di incontro. A settembre eravamo in dieci, poi i bambini hanno iniziato ad invitare i loro compagni di classe ed amici così il gruppo è cresciuto nel corso dell’anno.

È stata un’occasione molto bella per far percepire alle persone che il sacerdote è vicino a loro, che è disponibile a iniziare un rapporto e a condividere con loro la vita.


La partecipazione dei bambini al catechismo mi ha dato l’occasione per incontrare e conoscere le loro famiglie. Approfittando della tradizionale benedizione delle case, che qui si svolge a gennaio, dopo l’Epifania, mi sono spesso autoinvitato dalle famiglie dei bambini che vengono in parrocchia. È stata un’occasione molto bella per far percepire alle persone, anche a chi è un po’ più distante dalla Chiesa, che il sacerdote è vicino a loro, che è disponibile a iniziare un rapporto e a condividere con loro la vita.
Durante queste visite ho anche approfittato per invitare le coppie di sposi al gruppo delle famiglie che da settembre abbiamo iniziato in parrocchia. Si è creata così una sinergia positiva tra il catechismo dei bambini e il mio rapporto personale con le famiglie: la presenza dei bambini in parrocchia ha favorito il contatto con nuove famiglie ed il rapporto con queste ha favorito il fatto che altri bambini si unissero al gruppo.
Un miracolo di quest’anno è stato l’incontro con Viktor (nome di fantasia), un bambino arrivato in parrocchia perché invitato da un suo compagno di classe. Viktor era entusiasta del nuovo gruppo di amici con cui giocare, cantare e imparare a conoscere Gesù. Dopo due mesi che ci frequentava i suoi genitori mi hanno cercato perché desideravano anche loro un luogo a cui appartenere e l’entusiasmo del figlio li aveva convinti a venire a cercarci. Al nostro primo incontro ho scoperto che né Viktor né la madre sono battezzati, lei è sposata civilmente e né lei né il marito hanno mai frequentato la Chiesa. Li ho invitati alla messa domenicale e al gruppo delle famiglie.
Con lo stesso entusiasmo del figlio si sono inseriti immediatamente nella comunità, grati per l’accoglienza e l’amicizia offertagli. Ora abbiamo iniziato una preparazione ai sacramenti per gli adutlti a cui partecipano entrambi i genitori, in vista anche di un futuro matrimonio davanti a Dio. Viktor continua a partecipare al gruppo e l’anno prossimo riceverà il battesimo e la prima comunione assieme alla sua mamma.

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