Per descrivere Pigi Bernareggi bisogna guardare i suoi occhi. Occhi che s’infiammano quando parla dei suoi favelados, occhi che si commuovono fino alle lacrime al ricordo di don Giussani e del suo amico fraterno Claudio Chieffo. Occhi che brillano quando si parla di amicizia, del movimento di Cl, degli anni al liceo Berchet, delle sue prime esperienze come responsabile nel centro di Gs.
Quarantasette anni di missione in Brasile, tra la povertà più dura ed estrema, e non sentirli. La voce è quella di un ragazzino, che ti racconta la più grande scoperta della sua vita: si chiama Gesù Cristo. Non c’è mai un filo di retorica nelle sue parole, nessun accenno alla teologia della liberazione o a surrogati di teorie sull’inculturazione. La sua è esperienza pura, vera. Racconta l’immagine della madre, che durante la guerra, loro sfollati, s’inginocchiava in chiesa e parlava con il Signore. L’incontro al liceo con don Giussani, che sfidava ognuno di loro puntandogli contro il dito e chiedendogli a bruciapelo: «Ma tu chi dici che sia Gesù Cristo?».
La scoperta poi del silenzio, «un silenzio che si toccava», davanti alle Dolomiti del Brenta a Madonna di Campiglio. E il Gius che si avvicina e chiede sottovoce: «Ti andrebbe di andare in Brasile?». «Posso pensarci un giorno?». La notte, insonne, i dubbi, e poi la mattina la risposta a Giussani: «Non era nei miei pensieri, ma non ci trovo nulla in contrario». Siamo nel 1964. Si parte per Belo Horizonte. Sono tante le bufere, le tempeste e le incomprensioni che negli anni Bernareggi deve affrontare e sopportare. Resta però sempre fedele alle ragioni della partenza.
«Ogni anno don Giussani veniva a trovarmi. È stato il modo perché non lo sentissi mai lontano. Una volta, prima di partire mi disse: “Ricordati ogni giorno un Gloria a san Giuseppe”. Sono sempre stato fedele, non mi sono mai dimenticato di farlo. Ora so che lui è in cielo. Lo sento sempre più vicino, come mia mamma. Questa è la comunione».
Stasera il Gloria lo recita insieme ai seminaristi e alle Missionarie di san Carlo, che lo hanno invitato per una serata-testimonianza durante il suo breve viaggio in Italia. «Salutaci il Papa domani che lo vedi» gli dicono prima di dargli la buona notte. Lui sorride, fa un cenno di assenso, e non resiste a una battuta: «Stanotte niente Gloria: l’ho già detto con voi!».
Brillano gli occhi di Pigi.
Nella foto, un momento dell’incontro con don Pigi Bernareggi in casa di formazione.