Grandi feste per piccoli miracoli

La Chiesa nasce e rinasce, senza far rumore o anche senza grandi numeri.

Una veduta della città di Denver (Usa).

Mentre il male fa rumore e attira l’attenzione, il bene è molto discreto e lavora nei cuori delle persone, incontro su incontro. In America il male ha tanto spazio perché dentro la cultura sono radicate convinzioni e abitudini che si oppongono al cristianesimo. D’altro canto, però questo fa sì che i piccoli miracoli emergano di più, ricordandoci che Dio tante volte preferisce portare avanti la sua grande opera di bene in ciò che a noi sembra insignificante.
Durante l’anno di missione che ho trascorso nella nostra casa di Broomfield in Colorado, a me e alle mie sorelle è stata data la grazia di sperimentare alcuni di questi piccoli miracoli. Uno di essi è il gruppo delle medie della nostra parrocchia: venti ragazzi che hanno riconosciuto e abbracciato liberamente un posto bello e vero a cui appartenere, fra tutti le altre attività e gli sport che il mondo propone loro.

Mentre il male fa rumore e attira l’attenzione, il bene è molto discreto e lavora nei cuori delle persone.

La cosa che mi ha stupito di più è che il riconoscimento di appartenenza abbia iniziato ad esprimersi anche in uno slancio missionario, come è stato per i primi alunni di don Giussani. Un giorno, ad esempio, stavamo lavorando con alcuni di loro sulla mostra dedicata ai miracoli eucaristici realizzata dal beato Carlo Acutis. Suor Mariagrazia e io abbiamo proposto loro di presentarla durante una vacanza estiva. Nel luogo in cui eravamo alloggiati erano però presenti tanti altri gruppi, anche di associazioni non cristiane. Quando abbiamo spiegato che avrebbero presentato la mostra solo al nostro gruppo, uno dei ragazzi che aveva lavorato sulla mostra ha esclamato: “Ma come? Solo a loro? Non invitiamo anche le persone degli altri gruppi che non conoscono ancora Gesù?”. Mariagrazia e io ci siamo scambiate uno sguardo di stupore. È un piccolo episodio in cui Dio ci ha fatto intravvedere la Chiesa che nasce e rinasce: non perché fa rumore o ha grandi numeri, ma perché continua ad attirare le persone a sé. Chissà quanto pesa un piccolo slancio di carità come questo nella prospettiva dell’eternità!
Noi siamo chiamati a dare tutto lo spazio che il male vorrebbe afferrare agli umili interventi del bene, facendo delle grandi feste per i piccoli miracoli.

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