Nel dicembre 2015 ho iniziato a frequentare il catechismo pre-battesimale nella parrocchia di San Francesco Saverio a Taishan. Prima di allora, non mi ero mai veramente preoccupato di conoscere Dio. Appartengo a una famiglia di religione tradizionale e da piccolo pensavo a Gesù o a Dio come a divinità straniere. Nonostante avessi frequentato la scuola cattolica “Celso Costantini”, fino alla terza media non avevo avuto nessuna curiosità per il cattolicesimo, non mi interessava approfondirne la visione. Ma poi, proprio a causa delle religioni tradizionali, nella mia famiglia iniziarono dei contrasti che mi provocarono una grande sofferenza. Fu la prima volta che pensai di avvicinarmi a Gesù. Ricordo che, mentre attraversavo il campus della scuola, preoccupato per i problemi che avevo in casa, alzando la testa vidi una scritta: Voi che siete affaticati e oppressi, venite a me e io vi darò riposo. Mi sentii preso dalla commozione, per un momento pensai di aderire al cristianesimo. Ma poi non ebbi il coraggio di cambiare.
In seguito, la mia vita era diventata molto vuota. Pensavo di potermi appoggiare soltanto su di me, certo che nessuno – persona o divinità – potesse aiutarmi. Mi mancava la fede, avevo abbandonato le credenze tradizionali e non pensavo che pregare Buddha o qualche altra divinità potesse essermi d’aiuto. Sia nell’impegno scolastico che nella vita di tutti i giorni, mi caricavo sulle spalle il peso di tutte le difficoltà.
Naturalmente, in quel periodo avevo avuto ancora occasioni di venire a contatto con la fede cristiana, attraverso i compagni di scuola o l’incontro con missionari che spesso si presentavano proprio quando avevo bisogno di aiuto. Ci sono state anche un paio di occasioni in cui avrei voluto avvicinare i protestanti o i cattolici, ma non sono mai riuscito a prendere una decisione, a fare il primo passo.
Alla fine del 2015 ho terminato il Master: ero confuso riguardo al futuro. Un giorno, andando ad un colloquio di lavoro, ho pregato Dio: se mi avesse aiutato, avrei trovato il coraggio per andare a conoscere Cristo. Fui assunto per il lavoro che ancora oggi svolgo. A quel punto, mi misi a cercare una chiesa dove avrei potuto informarmi sulle “procedure” per diventare cristiano. Anche se ci sono molte confessioni, in quel momento scelsi quella che mi era più familiare, cioè la Chiesa cattolica. Su Internet, sotto l’elenco delle parrocchie, trovai la chiesa di San Francesco Saverio. Le informazioni dicevano che il parroco era straniero. La domenica, decisi di andare lì a messa.
Quando entrai in chiesa ero confuso. Ma la professoressa Wang Zhen Xin si è accorta che non ero un fedele abituale: mi ha rivolto la parola e con precisione mi ha accompagnato a partecipare alla messa del giorno. Poi mi ha presentato il parroco, An Shen Fu, don Emanuele Angiola. Così ho iniziato il catechismo. Seguendo il corso, ascoltando regolarmente le parole del Vangelo durante la messa domenicale, mi sono avvicinato a Dio e alla storia di Gesù Cristo.
Conservo nella memoria tante impressioni di quei giorni: la più profonda è nata dal passo della Genesi dove si dice che il Dio irato, dopo aver provocato il diluvio che aveva distrutto tutto sulla terra, si pentì e addirittura stabilì un’alleanza con l’uomo, promettendo che non avrebbe mai più fatto una cosa simile. Secondo le immagini tradizionali, le divinità sono severe con coloro che commettono degli sbagli e considerano naturale punirli. In questo caso, invece, era Dio a provare rimorso. Per la prima volta ho sperimentato che Dio è diverso da come io immaginavo le divinità, è veramente misericordioso. In seguito ho scoperto nel Vangelo, episodio dopo episodio, di come Gesù cercasse i peccatori e li avvicinasse, sperando nella loro conversione e perdonando i loro peccati. Fino al punto che, per rimettere i peccati di tutti gli uomini, è stato inchiodato alla croce: questo mi ha veramente colpito.
Non ho mai ritenuto di essere una persona perfetta e, anche quando non avevo ancora alcun concetto di peccato, mi rendevo conto che spesso compivo azioni non buone. Ma Gesù, il Figlio di Dio, non ha esitato ad incarnarsi, a caricarsi di una così grande sofferenza per salvare un peccatore come me: questo mi commuove profondamente. In seguito, ho iniziato a guardare le cose in modo diverso, ho cercato i segni di Dio nella vita quotidiana per scoprire che le difficoltà, alla fine, si risolvono con facilità. In passato, quando superavo i momenti faticosi della vita, pensavo fosse merito della fortuna: adesso vedo i segni che Dio mi dà del suo incessante accompagnamento. Ogni volta che ci penso, il mio cuore si riempie di calore e di commozione: un sentimento di pace che prima non conoscevo.
Ringrazio Dio di non avermi abbandonato quando io -una, due o tre volte – rifiutavo la sua mano che mi invitava. Lui mi ha sempre cercato. Quindi, desidero prendere la croce e seguire Gesù. Anche se sono ancora un povero peccatore, voglio impegnarmi a diventare un cristiano che dà la sua risposta a Dio misericordioso.
(Nella foto, un momento di catechesi con alcuni parrocchiani.)