Un breve flash su un pellegrinaggio di alcuni seminaristi ad Assisi.

«Tanti uomini, e le donne dove le avete lasciate?». «Sa, siamo seminaristi…». Momento di imbarazzo, poi risata generale. Livio, presidente di un azienda alimentare, lo incontriamo l’ultima sera, quando festeggiamo la nostra fatica pellegrina a base di carne alla brace e specialità umbre. Attacca subito bottone, con il suo accento marcatamente lombardo. Parla come se parlasse a vecchi amici. Le sue fatiche di imprenditore, le sue preoccupazioni, la famiglia si intrecciano ai nostri racconti, alle nostre esperienze. Due ore intense, concluse da alcuni canti alpini, un abbraccio e un biglietto da visita: «Quando vengo a Roma passo sicuramente a trovarvi…».
A Gubbio invece andiamo a messa a san Marziale, una piccola ma stupenda chiesa medievale che è anche monastero. Un tempo abitato da suore benedettine, da sei anni è la casa di un gruppo di suore francescane. Sono in quattro con due aspiranti: uno dei tanti nuovi rami generato dal carisma del Santo di Assisi.
Il giorno successivo ci propongono di passare una giornata con loro, nel posto dove la tradizione racconta che Francesco incontrò il lupo. Qui troviamo un’altra chiesetta e incontriamo padre Francesco: ha quasi novant’anni, ma ogni giorno è lì. Prega, confessa o semplicemente saluta i pellegrini diretti ad Assisi.
È l’ora di pranzo. Una pastasciutta veloce con le suore (domande, curiosità, vocazioni che si intrecciano). Poi di nuovo in cammino.
Più di tutto, restano impressi negli occhi i volti delle decine di persone che al nostro passaggio ci salutavano, sorridevano, recitavano una paio di preghiere con noi. Gli occhi vivi di un popolo.
francesco montini

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