Insieme per conoscerlo

Lo studio è una componente fondamentale dell’educazione in seminario e della strada al sacerdozio, approfondimento della conoscenza di Cristo e occasione di vita comune.

Seminaristi durante un incontro nella biblioteca della Casa di formazione.

Una parte importante delle nostre giornate in seminario è dedicata allo studio. Per i primi tre anni studiamo nella scuola interna del seminario, seguendo principalmente corsi di filosofia, oltre ad alcuni di teologia. Invece, durante gli ultimi due anni, dopo essere rientrati dall’anno di formazione in una casa di missione, frequentiamo l’Università pontificia della santa Croce per concludere il ciclo di studi teologici.
Per noi che studiamo in università la sveglia è abbastanza presto, in modo da essere pronti per le 6.30, quando il furgone a nove posti del seminario parte per immergersi nel traffico di Roma. Dopo una più o meno lunga ricerca di un posteggio, ci dirigiamo verso una chiesetta del centro, dove due suore nostre amiche ci ospitano per recitare lodi e fare un’ora di silenzio. Dopo un caffè raggiungiamo l’università, proprio di fianco a piazza Navona. Nel corso della mattinata ci aspettano quattro lezioni da quarantacinque minuti con materie che spaziano da cristologia a teologia trinitaria, da diritto canonico ai libri profetici. Finite le lezioni rientriamo in seminario per il pranzo.
Lo studio di queste materie con nomi che, quando ci si avvicina ad esse per le prime volte, suonano un po’ astrusi, hanno un aspetto affascinante: in un modo o nell’altro, parlano tutte di Cristo. Anzi, proprio perché l’oggetto di queste materie è così speciale, lo studio di queste materie non è un mero assorbire nozioni, ma la possibilità di approfondire il mio rapporto con Cristo.

Ci ritroviamo in quelle aule perché, tramite le più disparate strade, siamo stati chiamati assieme per conoscerLo sempre di più.


Una seconda cosa che mi colpisce dello studio di questi anni è riassunta in una frase che una volta ci disse Michael Konrad, il prefetto agli studi del seminario: “La cosa più importante nello studio in seminario è che studiando avete la possibilità di diventare più amici tra di voi”. Con il tempo ho scoperto la verità di questa frase, non soltanto perché lo studiare assieme o il condividere le domande e le scoperte dello studio con gli altri seminaristi abbia accresciuto la nostra amicizia, ma è qualcosa di vero anche con i compagni di corso. A lezione in università solo una minoranza è italiana ed è bello scoprire, dentro il campione di una classe di quaranta studenti, la varietà e la ricchezza della Chiesa. Penso che quest’aspetto non sia secondario: vedere che Cristo chiama persone da tutto il mondo a seguirlo è un grande richiamo ad accorgersi della grazia che io ho ricevuto nell’incontro con il cristianesimo, una grazia che mi ha toccato attraverso il movimento di Comunione e liberazione. Con questa consapevolezza nasce anche il desiderio di condividere l’esperienza del Movimento invitando i compagni di corso ad un momento di Scuola di comunità in università.
Come lo studio, anche i rapporti di amicizia nati in università hanno come centro Cristo, perché, in fondo, sia i miei confratelli, sia i nostri compagni di corso, sia io, ci ritroviamo in quelle aule perché, tramite le più disparate strade, siamo stati chiamati assieme per conoscerLo sempre di più.

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