Ciao Martina, com’è andata oggi?». «Tutto bene, mamma. Sai, ho visto il papa e siamo andati a giocare a Villa Doria Pamphili. Sono contenta».
Martina è uno dei 7000 ragazzi delle scuole medie, del gruppo dei Cavalieri provenienti da tutta Italia e dall’estero, che lo scorso 2 giugno sono stati ricevuti da papa Francesco in udienza. Martina, tanti mesi fa, davanti alla proposta dei genitori di iscriversi ad un circolo di tennis, ha preferito la compagnia di amici che si trovano ogni sabato nella nostra parrocchia della Navicella. I genitori, incuriositi, hanno iniziato a frequentare l’ambiente della figlia, vedendola contenta, trovandosi accolti e abbracciati.
Era naturale riconoscere quella mattina, sul volto di ogni ragazzo, la grande attesa per vedere il papa, per potere, anche solo per un secondo, toccare la sua mano, ricevere uno sguardo o una benedizione. Ecco, dopo il silenzio, impressionante e dirompente dei 7000 durante la recita dell’Angelus e delle lodi, la cosa più bella è stata osservare l’attesa di questi ragazzi, condita da un’impazienza e da una sana adrenalina. Un fermento continuo, tipico di quando si sta aspettando qualcuno di importante e a cui si tiene.
Papa Francesco, all’ingresso dell’Aula Nervi, si è trovato in mezzo a un blocco di circa 150 ragazzi romani, che gli dava il benvenuto. A destra quelli della Magliana, guidati da don Dino Goretti, a sinistra quelli della Navicella con don Luca Speziale. Una selva di mani rendeva lento il cammino del papa che però non era per nulla impaurito dalle urla e dalla gioia di questi ragazzi. Anzi, come padre, ogni passo era uno sguardo, una benedizione, un sorriso, mentre guardava negli occhi il volto di chi aveva di fronte. La scena più bella è stata di Sofia, che, oltre ad una stretta di mano, ha ricevuto un “ciao” direttamente dal papa. Lei, dalla commozione, è scoppiata a piangere. E chi se lo scorda più un giorno così!
Poi, dopo l’udienza, i ragazzi romani si sono snodati in un lungo serpentone lungo il Gianicolo, direzione parco di Villa Doria Pamphili. A loro si sono mischiati i ragazzi provenienti dalla Spagna, da Como e da Cuneo, oltre a quelli di Frascati e Fiuggi. In un ampio bosco di pini marittimi, che sembrava fatto apposta per l’occasione, si è giocato insieme, tutti insieme, per quasi due ore. Poi il ritorno a casa. Per raccontare quanto sia bello vivere in una compagnia di amici.
In alto, un momento dell’udienza di papa Francesco agli studenti delle medie in Aula Nervi, il 2 giugno scorso. Tra loro, alcuni ragazzi della nostra parrocchia di Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi (servizio fotografico dell’Osservatore Romano)