Tutte le mattine iniziamo la giornata lavorativa con la recita del rosario nella chiesa dedicata alla Madonna di Pompei, adiacente alla nostra casa, insieme alle ragazze che vivono con noi. In ginocchio, portiamo tutto noi stesse, le persone e le intenzioni che ci sono affidate e preghiamo esplicitamente anche “per tutte le intenzioni scritte nel quaderno in fondo alla chiesa”. Leggendo i propositi che la gente rimette alla Madonna, colpisce vedere quante persone vivano un affidamento reale e fiducioso alla loro “mamma del Cielo”, alla “Madonnina mia”.
Una notte siamo state svegliate bruscamente dal suono ininterrotto del citofono e da colpi molto forti al cancello di casa nostra. Era Mattia, un giovane di 32 anni, che gridava perché gli aprissimo. Urlando, chiedeva giustizia per il fatto che gli era stato spaccato il vetro della macchina che aveva parcheggiato nella piazza sotto casa nostra. “Proprio la piazza della Madonna di Pompei!” diceva, non sapendo che in questo modo, e a ragione, si appellava a Lei. Esasperato, si lamentava del fatto che era la quinta volta in pochi anni che gli accadeva. Si appellava a noi perché né i carabinieri né i suoi condomini l’avevano aiutato. Non si è dato pace finché non gli abbiamo dato un appuntamento per il giorno seguente per poterne riparlare: solo così si è sentito accolto nel suo grido e non più solo ad affrontare quella situazione.
Appena tornata a letto, mi sono venute in mente le parole del canto di Claudio Chieffo: «Con le mie mani non potrò mai fare giustizia. […] Ora son solo a ricordare che mi sono perduto quando ho creduto in me. Resta solo il rimpianto di un giorno sprecato, e certo l’attesa di Te». Anche noi, come Mattia, abbiamo bisogno di essere ascoltati e di non sentirci soli ad affrontare le inevitabili difficoltà e gli imprevisti della vita. Bussiamo con insistenza, chiediamo aiuto, esponiamo la nostra fatica, il nostro dolore, ciò che ci turba. Ma per noi è una richiesta da figli, senza la disperazione di chi, come lui, si sente solo.
C’è una Madre che ascolta, accoglie e prega incessantemente per noi
C’è una Madre, la Madonna, che ascolta, accoglie, prega incessantemente per noi peccatori, come la Chiesa ci fa dire nell’Ave Maria. Maria desidera e attende che noi suoi figli ci rivolgiamo a Lei: nella raffigurazione della Madonna di Pompei, Maria e Gesù bambino porgono verso di noi le corone del rosario che tengono tra le mani.
Siamo certe che le tante situazioni che portiamo nel cuore, il grido nostro e del mondo intero, vengano accolti nel suo cuore materno e presentati a Dio. Proprio come descrive lo scrittore Eugenio Corti, raccontandoci di una serata nella casa di uno dei suoi protagonisti: «Le invocazioni uguali del rosario si succedettero: nell’intendimento di Giulia erano simili ciascuna a un toc, toc, all’uscio dell’Aldilà, secondo quell’invito del Vangelo: bussate, non stancatevi di bussare, e vi sarà aperto».