Il mio nome è Tullio. Ho 11 anni e frequento la prima media. Mi dicono che sono alto per la mia età, forse un po’ troppo magro. Quello che posso assicurarvi è che ho i capelli rossi e le lentiggini sul volto. E che sono contento di come la mamma mi ha fatto. Abito in un paesino della Lombardia, in riva a un lago. Il nome non voglio svelarlo. Desidero che tanti di voi, leggendo, anche solo sfogliando questo libro, si sentano a casa propria, almeno con la fantasia.
In questo tempo in cui, come ci ha detto qualche giorno fa il professore di geografia, milioni e milioni di persone nel mondo lasciano le campagne per cercare lavoro in città, mio papà e mia mamma, Piero e Marta, hanno compiuto il percorso inverso. Da Milano sono venuti in campagna. La mamma ha trovato un posto da insegnante nella scuola elementare, mentre papà è professore di matematica alle scuole medie, in un paese vicino, un po’ più grande del nostro. Oltre ai miei genitori e me, ci sono anche Agnese e Martino, i miei due fratelli di 8 e 5 anni. Giocano più tra di loro che con me.
Amo fare i compiti bene, ma cerco anche di finirli in fretta, per poter godere il più possibile l’aria aperta, spingendomi nei prati e nei boschi lontano da casa. Agnese e Martino invece, per ora, hanno preso possesso del giardino che circonda la nostra abitazione: c’è l’orto, ma ci sono anche alberi da frutto (qualche pero, qualche melo, qualche pianta di ciliegie, un albero di melograno) e poi palme nane, l’alloro, il pungitopo, il calicanto. Non è un grande spazio, ma a me è sempre sembrato magico, come un piccolo riassunto del mondo. Ecco, per Agnese e Martino è ancora il tempo dell’esplorazione di questo piccolo, vasto mondo.
Qualche volta, quando me lo chiedono, mi lascio convincere a giocare con loro e li prendo con me, talvolta per mano, uno a destra e uno a sinistra. Inizia così uno dei loro giochi preferiti. Poiché li appassiona così tanto, quel gioco è diventato anche il mio preferito. Si può imparare qualcosa anche dai fratelli più piccoli! In verità, più che giocare, io faccio da arbitro tra i due. Agnese ha solo tre anni meno di me, Martino sei, ma tutti e due hanno preso da me un atteggiamento battagliero di fronte alle sfide della vita. Come me, non vogliono mai perdere e quando sono in difficoltà si mettono a piangere. Ci vuole dunque qualcuno che li aiuti a proseguire.
Ma veniamo alla competizione…
Ascolta la lettura di Massimo Camisasca:
Massimo Camisasca
Le dieci parole di Tullio
I 10 comandamenti raccontati da un bambino
Illustrazioni di Marta Tranquilli
Mondadori Electa
pp. 80 – € 14,90