Se c’è una cosa che non volevo più studiare, una volta terminato il liceo, era proprio filosofia. Perciò, entrando in seminario, l’idea di avere nuovamente a che fare con Aristotele, Kant e Nietzsche non mi attirava assolutamente.
Eppure, l’esperienza dello studio è una delle scoperte più belle che ho fatto in questi mesi; sto sorprendendo, infatti, una curiosità e un gusto che non avevo sperimentato prima e che non avrei mai pensato potesse scaturire proprio dall’incontro con la filosofia. È come se alcuni pensatori, soprattutto medievali, provocassero la mia formazione di matematico: quale rapporto sussiste tra la ragione e la fede? Che differenza c’è tra la teologia come scienza e la matematica?
Queste domande, cresciute negli anni e mai affrontate direttamente, adesso trovano la possibilità di una verifica e di un approfondimento. Sto scoprendo l’entusiasmo per uno studio che dialoga con la vita: l’uno ha da dire sull’altra, e viceversa, posso interrogare il pensiero di un autore alla luce di ciò che vivo durante il giorno, nella preghiera e nel silenzio.
Per non cadere nel rischio dell’intellettualismo e del perfezionismo, mi affido a don Michael, il nostro prefetto agli studi, confrontandomi con lui sui testi che vorrei approfondire, su ciò che ho letto, sulle difficoltà che incontro. Cerco di vivere lo studio anche dentro il rapporto con i miei fratelli seminaristi, rivoluzionando così il mio modo molto individualista di studiare da matematico.
Il gusto più grande è dato dall’intercettare come Cristo e la fede costituiscano per alcuni autori un principio unitario, da cui si dipana un pensiero che descrive l’esperienza di vita nella sua totalità e interezza. Quando sorprendo nei testi quell’unità di vita che interessa anche a me, mi appoggio a loro e mi lascio guidare nell’approfondimento e nella conoscenza della verità.
Io sono fatto per conoscere la Verità, e non solo dal punto di vista affettivo. Anche la dimensione razionale della mia umanità ha bisogno di esprimersi e di compiersi, attraverso la ricerca e la conoscenza di Cristo.
(Nell’immagine, alcuni seminaristi e sacerdoti della Fraternità san Carlo durante un ritiro spirituale.)