L’essere umano ha bisogno di qualcuno da seguire per crescere. Ma è nella scelta di chi seguire che matura come uomo.

La tragedia di Corinaldo, in cui cinque ragazzini e una mamma sono morti schiacciati nella discoteca dove aspettavano l’inizio del concerto del rapper Sfera Ebbasta, ha scosso l’Italia, soprattutto i più giovani che nell’ultimo mese ne hanno parlato molto.
Alla “Compagnia dell’Allegria” di Frascati, dove Phil ed io andiamo a fare caritativa una volta a settimana, poco prima di Natale abbiamo chiesto ai ragazzi delle medie che cosa pensassero dell’accaduto. Tutti ripetevano quanto avevano sentito dai telegiornali e letto su Internet: “Se ci fosse stata più sicurezza, non sarebbe successo”. Finché Alessandro, uno dei ragazzi, fa rimbombare la domanda nella stanza: “Perché morire?”. Abbiamo rilanciato loro la domanda: “Perché vivere? Perché quei ragazzi sono andati al concerto? Perché ascoltate il trap?”.
Sono state tante le risposte a questa domanda. Giulia: “Perché va di moda!”; Elena: “Perché gli influencer come Fedez ci dicono di ascoltarla!”; Alessandro: “Perché se non l’ascolti vieni escluso dal gruppo”. Una ragazza dice: “La ascolto perché l’ascoltano tutti, anche se non mi piace la musica e il testo non ha senso”. E l’amica ribatte: ”Perché la moda vuole farci diventare tutti uguali, anche se siamo tutti diversi”. A questo punto, interveniamo: “Facciamo un minuto di silenzio. Pensate chi volete seguire davvero nella vita, oppure chi avete seguito”.
Piovono le risposte. Giulia vuole seguire qualcuno che sappia dove portarla; Elena dice che vuole seguire persone grandi di cui ci si possa fidare, che abbiano imparato dai propri errori. Donatella vuole seguire chi la aiuta a capire che cosa è bene e che cosa è male, ad esempio i suoi genitori. Samuele, infine, dice di voler seguire persone che lo spingono a rimanere se stesso.
Concludiamo la discussione, domandando: “Personaggi come Sfera Ebbasta, Fedez, CR7, incarnano almeno una di queste caratteristiche?”. “Nooo!” rispondono convinti. “E allora, chi personifica questi fattori che per voi sono importanti?”. Giulia guarda i volti della sua prof., Laura, di suo marito Mario e degli altri adulti che li accompagnano. Sorride: “Dobbiamo proprio rispondere?”.

 

(Nell’immagine, alcuni seminaristi con i ragazzi delle medie dei gruppi “La barca di Pietro” e “La compagnia dell’allegria”, durante un momento di convivenza ad Assisi).

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