Anche i bambini desiderano una proposta alta.

John e Mary sono due fratelli che frequentano l’asilo della nostra parrocchia. Non sono stati battezzati; la loro mamma, seppure battezzata, non ha mai frequentato la Chiesa. I due bambini hanno vissuto con molta attenzione l’anno liturgico insieme a noi: era la prima volta che ne sentivano parlare!
Pochi mesi dopo l’inizio della scuola, hanno iniziato a chiedere alla loro mamma di portarli ogni tanto a messa la domenica. Osservavano tutto con occhi spalancati, come chi si trova alla presenza di qualcosa di grande che desidera capire il più possibile.
Il tempo di Quaresima è stato importante per diverse ragioni. Avevo proposto ai bambini di pregare insieme una decina del rosario tutti i giorni. I più fedeli sono stati proprio loro, i gemelli che, rimanendo a casa quando il lockdown per il Covid è iniziato, e non avendo un rosario, hanno chiesto alla nonna di spedirgliene un paio per continuare a pregare con noi. Un venerdì di Quaresima ho provato a spiegare a tutti le stazioni della Via Crucis: avendo davanti a me bambini dai 3 ai 5 anni, volevo esprimermi in modo molto semplice. Avevamo un crocifisso che i bambini a turno tenevano in mano: io leggevo il nome della stazione e raccontavo cosa era successo a Gesù in quel momento, recitando alla fine una piccola preghiera. Quando John ha sentito che Gesù era caduto una terza volta, ha detto: “Ma io voglio proprio bene a Gesù!”. Alla fine della Via Crucis, tutti hanno voluto baciare la croce.
Quando i genitori di John e Mary si sono trovati a decidere in quale asilo iscrivere i bambini, dopo un tempo di riflessione hanno deciso di lasciarli nella nostra scuola parrocchiale, “perché qui loro sono felici”, come hanno detto alla preside. La mamma dei gemelli le ha chiesto aiuto per “capire di più le cose di religione”: vuole sostenere i figli – le ha confessato – nel loro desiderio di approfondire l’amicizia con Gesù.
Per noi adulti questa esperienza è stata molto bella e ci ha confermato l’importanza di fare una proposta alta anche ai bambini piccoli, perché il cristianesimo porta con sé una promessa alta. L’inizio del compimento di questa promessa è che i bambini hanno iniziato ad assaporare l’esperienza della Chiesa nella comunione vissuta in classe.

 

(Nella foto, skyline di Denver – foto Ryan Polei/flickr.com).

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