La Croce e il dragone

Il 30 agosto è uscito La croce e il dragone, il nuovo libro di Leone Grotti dedicato alla missione della Fraternità san Carlo a Taiwan. Pubblichiamo un estratto della prefazione di Gianni Criveller, missionario del Pime.

A Taiwan si sperimentano tante cose che ci sembrano pagine di Vangelo. L’esito della missione non è misurato dal successo mondano e dai numeri, ma piuttosto dalla qualità della testimonianza evangelica di chi accoglie Cristo. Trovo molto bello quanto uno dei missionari della Fraternità san Carlo ha sperimentato: «Uno dei doni più grandi che mi è stato fatto a Taipei è di poter partecipare allo sguardo con cui Cristo guarda a questa gente e del metodo che usa: la pazienza». Una frase che mi fa pensare al testamento di Christian De Chergé, il priore di Tibhirine. Il martirio gli permetterà finalmente di «immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i Suoi figli dell’Islam così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo».

Taiwan ci fa vedere in modo molto eloquente quello che è vero ovunque: Gesù non si incontra in massa. Egli sta alla porta e bussa. Nella dinamica missionaria, la relazione è fondamentale e ogni persona è da accogliere e accompagnare come dono prezioso. Da questo rapporto personale nasce l’amicizia. Un tema secondo me fondamentale per la nostra esistenza di uomini e donne discepoli di Gesù. Il tema dell’amicizia, uno dei modi migliori per descrivere la missione, emerge quasi ad ogni pagina in questo libro. Benedetto XVI ha avuto parole meravigliose per descrivere il fatto cristiano come amicizia con Gesù, e la missione come la condivisione, il dono di questa amicizia con altri. La comunità dei discepoli di Gesù è costruita su trame di amicizia.

L’ esperienza dell’amicizia crea quel movimento che muove cuori e che attira a Gesù

Matteo Ricci, il grande missionario in Cina, ha intitolato il suo primo libro in cinese Dell’Amicizia: un tema che univa il vangelo, la cultura cinese e l’umanesimo cristiano. Non c’è amore più grande di chi dona la vita agli amici: l’ha fatto Gesù; lo fanno i missionari. L’opera di Cristo, nostra pace, è abbattere il muro divisivo dell’inimicizia. L’esperienza dell’amicizia crea quel movimento che muove i cuori e che attira a Gesù. Anche le dottrine e i ragionamenti sono passaggi importanti per l’adesione alla fede: ma le persone sono toccate nel loro cuore quando incontrano un’amicizia. Nelle cinque relazioni sociali confuciane, che sono la base etica cinese, l’amicizia è la quinta virtù, ma l’unica elettiva, basata cioè sulla scelta libera. E dunque è la più importante, la più umana, quella che più corrisponde alla dignità di persone create a immagine di Dio. Amicizia vuol dire libertà e gratuità, ovvero dono di sé.

Dall’amicizia nasce la felicità: «Se nel mondo non vi fusse amicitia», scrisse Matteo Ricci, «non ci sarebbe allegrezza». Mi è piaciuto molto il riferimento alla felicità nella lettura del libro. Il cristianesimo nasce il mattino di Pasqua da un annuncio di gioia. Se i cristiani e i missionari non portano gioia nella vita delle persone, allora non sono evangelici: «siamo tutti destinati alla felicità».

Il libro è una testimonianza preziosa che la missione è missio Dei, opera di Dio, prima ancora che dei missionari. La missione cambia, certo, ma non muore mai perché viene da Dio. E i missionari sono discepoli che cercano di assumere lo stesso sguardo di Dio. Taiwan è oggi l’isola bella perché Dio vi è all’opera. Questo racconto, molto ben scritto e pieno di genuinità evangelica, ne è una preziosa evidenza.

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La croce e il dragone. La missione della Fraternità san Carlo a Taiwan
Leone Grotti
Cantagalli, 2024

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