Una luce nel buio

Su vita.it, un’intervista a don Nicolò Ceccolini, cappellano del carcere minorile di Roma

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Don Nicolò Ceccolini insieme a un ragazzo dell’istituto penale per minorenni Casal del Marmo, Roma.

«Sono 13 anni che sono presente nel carcere penale minorile Casal del Marmo di Roma. Dal 2017 sono cappellano, gli anni precedenti lo frequentavo da seminarista. C’è stato un lento inevitabile declino». A parlare è don Nicolò Ceccolini, classe 1987.

Don Ceccolini, perché parla di un «lento e inevitabile declino»?

Sembra non aver fine questo declino delle carceri. Quando ho cominciato, ho visto il primo cambiamento dopo l’introduzione all’interno del carcere minorile dei giovani adulti. Nel 2014 c’è stata una modifica di legge che ha previsto la presenza dei ragazzi con i reati da minorenni, che però potevano rimanere fino a 25 anni (il decreto-legge n. 92 del 2014, ndr)Questo ha creato un primo scossone per il fatto di avere, a volte, la maggior parte dei giovani adulti nei circuiti dei minori. Inoltre, si sono ritrovati tutti questi ragazzi neo maggiorenni senza far nulla tutto il tempo. La scuola secondaria di primo grado spesso l’avevano terminata in una precedente carcerazione. A Casal del Marmo ci siamo inventati un’attività, per alcuni di loro.

Quale attività?

Ci siamo inventati un pastificio adiacente al carcere minorile, pastificio Futuro, per poter dar lavoro ai ragazzi neo maggiorenni. 

Leggi l’intervista completa su vita.it

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