Il poeta è un mendicante

È in libreria il nuovo libro di poesie di Antonio Anastasio. Ne anticipiamo una, insieme alla prefazione di mons. Massimo Camisasca.


Don Antonio Anastasio e Walter Muto nel 2017, durante un concerto a Roma.

Prefazione di mons. Massimo Camisasca

Anas è stato un poeta. Non innanzitutto perché ha scritto testi poetici, come quelli che appaiono in questa pubblicazione. O non soltanto. Egli è stato un poeta della vita. 
Ricordo Antonio come osservatore attento, discreto, silenzioso. Amava scrutare i volti e guardare dentro le cose quasi nascondendosi. È stato un amico dei segni e più ancora dei simboli. Se manca una logica del “segno” non si può diventare poeti. 
Poièo in greco (è da questa lingua che deriva la parola italiana) vuol dire fare, meglio ancora: creare. Anas è stato un creativo: nella scrittura, nella musica (leggendo qualcuno dei testi raccolti in queste pagine ho avvertito che sono stati scritti per essere musicati), soprattutto nei rapporti umani. 
I poeti per eccellenza sono (o dovrebbero essere) i padri e le madri. Marito e moglie sono affidati l’uno all’altro per aiutarsi a vivere l’opera che Dio compie nelle loro esistenze. Allo stesso modo i figli non sono proprietà loro: Dio glieli affida perché i genitori siano suoi collaboratori nell’opera educativa.
Anas è stato un mendicante di Dio per le vite di centinaia di ragazzi. Dio infatti cerca le sue tracce nel cuore di ciascuno. Molto spesso ha bisogno di chi lo aiuti, un mendicante. Allo stesso modo Cristo mendica se stesso in ogni persona. Se tu sapessi è una canzone di Anas dedicata all’incontro del Maestro con la Samaritana. Mi commuove sempre ascoltarla. 
Anas, innamorato di Cristo, si è fatto per lui poeta mendicante. 

Umiltà

Umiltà è l’ultima poesia di Anas, scritta poche settimane prima del ricovero in ospedale. Anas è morto il 9 marzo 2021 dopo sessantanove giorni di terapia intensiva. 

Si è spenta l’ultima luce
e non sai dove sei,
perdutamente caduto
in questo buio d’anima.
Puoi sentire l’ostinazione
dell’essere, 
il filo teso resistente del vivere
che tu non tieni in mano
e ti separa, caparbio, dal nulla.
Chiudi gli occhi e vedi ancora,
inappagabile albore, 
il riflesso di uno sguardo,
un dito di perdono sulla fronte,
il soffio discreto e innamorato
della parola,
della misericordia.
E sei lacrima,
umiliazione,
abisso,
nostalgia,
domanda. 

10 novembre 2020, Milano

Antonio Anastasio, Il poeta è un mendicante, Edizioni della Meridiana, 2023.

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