Una volta all’anno, tutti i genitori dei seminaristi sono invitati a trascorrere insieme un fine settimana in seminario. Per la prima volta, i miei genitori sono riusciti a venire dal Colorado e hanno potuto vedere come si svolge una giornata tipo qui in via Boccea. Non parlando italiano, mio padre e mia madre si sono spesso trovati in difficoltà nel seguire le conversazioni, ma hanno partecipato con grande piacere alla liturgia e ascoltato i nostri canti. Per noi, questo appuntamento è una grande opportunità di ritrovarci in famiglia; per i nostri genitori, i pasti condivisi rappresentano la possibilità di conoscersi tra loro.
Non c’è stata poi solo la vita del seminario: la visita dei nostri genitori è stata anche un’ottima occasione per visitare la bellissima città in cui viviamo. Quest’anno, ad esempio, alcuni sono andati ai Musei Vaticani, altri a Subiaco o a Trastevere. Con i miei genitori, altri seminaristi e le loro famiglie, abbiamo visitato le catacombe di San Callisto. È stato bello vedere quanto la famiglia fosse importante nella vita dei primi cristiani, anche solo osservando la cura che avevano nel seppellire con devozione i loro cari.
Sento che ci stiamo avvicinando l’uno all’altro perché ci stiamo avvicinando ciascuno verso Cristo
Infine, il momento culminante del fine settimana è stata la cena del sabato, cui è seguita una piccola festa. Abbiamo fatto dei giochi, abbiamo cantato e guardato un video comico sulla vita della Casa di formazione realizzato da noi seminaristi. È stata una serata piena di gioia e risate.
Il giorno seguente, dopo la messa domenicale e la colazione insieme, tutti i genitori hanno partecipato a un’assemblea con i superiori del seminario. Hanno così avuto la possibilità di fare domande e di condividere le loro esperienze. Per mio padre e mia madre è stata una grande opportunità poter ascoltare le testimonianze degli altri genitori, condividendo la gioia e la fatica di avere un figlio in seminario. Dopo il pranzo, ci siamo salutati.
Questo fine settimana mi ha lasciato addosso un grande senso di gratitudine per la famiglia in cui sono cresciuto e per i genitori che mi hanno educato. Grazie a loro ho ricevuto la fede e attraverso la loro testimonianza di vita ho potuto discernere la mia vocazione. Anche se la distanza tra me e la mia famiglia rimane grande, sento che ci stiamo avvicinando l’uno all’altro perché ci stiamo avvicinando ciascuno verso Cristo. Mia madre si è divertita così tanto quest’anno che, quando l’ho accompagnata all’aeroporto, mi ha detto: “Non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo!”.